sabato 14 marzo 2009



Spiegazioni al quanto inconsistenti.
Abbiamo letto sulla stampa il tentativo da parte del Sindaco Laurenzazno e dell’assessore all’ambiente e al bilancio, nonché vice-Sindaco Franco Landi che, arrampicandosi francamente sugli specchi, hanno fatto la difesa di ufficio della propria scelta di aumentare la TARSU.
Fin qui nulla di strano, perché ogni amministratore ed uomo politico è normale che difenda la sua azione e le sue scelte, ma francamente le “scuse” sono al quanto inconsistenti.
Che nessuno voglia aumentare le tasse credo sia ovvio, ma fatto sta che questa giunta di centrosinistra lo ha fatto per ben due volte nel corso del 2008 ed in modo piuttosto consistente, determinando in tal modo un grosso aumento che dal 2009 sarà strutturale, con tariffe che fanno paura. Alleanza Nazionale ed i partiti di opposizione presenti in consiglio comunale, denunciarono gia ad ottobre e poi a dicembre la “grande offensiva fiscale” che si sarebbe abbattuta sugli atripaldesi, i nostri interventi sogli agli atti del consiglio comunale, forse i più ricorderanno le denunce fatte sulla stampa. Sindaco ed assessore nel loro comunicato stampa lamentano come negli ultimi anni, ci sia stato un aumento spropositato della quantità di rifiuti prodotta ad Atripalda o comunque raccolta nei cassonetti stradali dislocati lungo le strade della nostra città, denunciando come residenti in paesi limitofri, passando per la nostra città, abbiano l’abitudine di gettare rifiuti indifferenziati nei nostri cassonetti. Questo fenomeno sarebbe dovuto al fatto che, in quasi tutto i paesi confinanti, si effettua ormai da anni una raccolta differenziata “porta a porta” che ha fatto sparire i cassonetti classici dalle strade cittadine. Ecco il primo punto ed ecco che gli stessi colpevoli accusano se stessi, perché Atripalda è in un cosi clamoroso ritardo sulla raccolta differenziata? Alleanza Nazionale chiede da anni di stabilire anche nella nostra città tale sistema di raccolta dei rifiuti e come mai è avvenuto per ora solo nelle zone periferiche della città?
Ecco la prima grande colpa politica ed amministrativa, che è ancora più grave se pensiamo che l’assessore al ramo, Landi opera proprio nel campo, essendo dipendente dell’impianto di CDR di pianodardine. Dovrebbe essere un esperto quindi, ma a quanto pare sta fallendo miseramente.
Altro punto il sito di stoccaggio di tufarole, a che punto sta la richiesta di dissequestro?
Perché non si è provveduto ad individuare una nuova area di stoccaggio provvisoria? Era stata annunciata in c.da palmoleta che fine ha fatto? È stato conveniente non investire su tale struttura, preferendo salassare gli atripaldesi? Le famiglie gia raschiano il fondo del barile, i commercianti e tutte le attività produttive, in un periodo di vacche magre si trovano una tassa aumentata del 100%, che mette a rischio i bilanci delle proprie attività. Molte attività si troveranno a pagare 200 euro di TARSU al mese. Ma state scherzando? Quando io parlo che la TARSU è stata aumentata e sono state emanate due bollette integrative per ripianare un buco, mi riferisco all’ingiunzione di pagamento che è stato emesso dal Tribunale di Avellino dietro richiesta del CO.SMA.RI. che vanta crediti per circa 800 mila euro, tutti con riferimento a fatture emesse negli anni 2007-08 e non pagate.
Il gettito ordinario della TARSU pagata lo scorso anno a cosa è servito se abbiamo debiti col consorzio di una tale portata, sarebbe stato “normale” o plausibile avere un residuo passivo di 3-4 centomila euro, ma tale importo è pauroso e sospetto. La questione è ancora più nebulosa se si pensa che durante l’emergenza rifiuti, il Comune di Atripalda si è avvalso dei servizi della ditta Irpinia Recuperi che vanta anch’essa crediti e per pagare la quale sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per la cui copertura si è provveduto a rateizzazione. Con la De Vizia Transfer altri 500 mila euro di debiti per il 2007, riportati come fuori bilancio. Ma come è stata gestita la materia rifiuti fino a d oggi se abbiamo solo debiti?
Il fatto grave è che esistendo tutta questa situazione, in parte conosciuto ed in parte no, Sindaco e giunta non sentano il dovere morale di convocare un Consiglio Comunale ad hoc, ma il massimo che riesco a fare è annunciare un incontro con pubblico. Ma a questo punto a cosa serve il Consiglio Comunale se tutta l’azione amministrativa si limita a sterili comunicati stampa e a conferenze stampa? Forse già è stato sciolto il Consiglio e noi non siamo stati informati? Perché si ha paura del confronto? Su un tema del genere vi farò vedere che la sala del Consiglio comunale sarebbe stracolma, per la prima volta soprattutto se in tale occasione si saprà essere chiari e trasparenti coi cittadini. A questo punto non mi resta che chiedere la convocazione del consiglio tramite la formula del quinto dei consiglieri, essendo certo che i colleghi di minoranza saranno sicuramente più sensibili e solerti nell’apporre la propria firma per la convocazione.
Antonio Prezioso Capogruppo Consiliare Atripalda Alleanza Nazionale verso il PDL

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